Wednesday 27 February 2008

Un moderno Bildungsroman (Cap.V)



Eppure, anche questo attaccamento, che per la verità era diventato tanto forte via via che i mesi passavano, non era stato all’origine della sua decisione.
Il sentimento all’origine della sua decisione era stato la contemplazione della bellezza. Ogni tanto ritornava con la memoria a quella sera di qualche anno prima quando era stato rapito dalla bellezza del ragionamento e nella confusione della sua giovane mente si era fatta luce e nella lettura avvincente il tempo si era come dilatato, o fermato, non ricordava la sensazione, o non avrebbe saputo descriverla.
Riemergendo dal libro aveva guardato l’orologio ed erano le sei del mattino mentre stava albeggiando.
Si era consumato un innamoramento dei più struggenti, tantopiù che ormai sapeva, come capita a chi subisce un colpo di fulmine che lo studio della sintassi non l’avrebbe più abbandonato e che quella era la sua strada.
Questo motivo edonistico, più forte di quanto egli potesse valutare, lo fece sentire vicino in un modo singolare a Ernst Bloch, prorettore e formalmente Doktorvater del suo lavoro di dissertazione.
‘ Il prof. Bloch pensa che tu sia molto intelligente, Andreas ha sentito che lo diceva a Peter Hase ieri. Parlavano ma la porta del suo ufficio era aperta, così Andreas suo malgrado ha ascoltato la conversazione’
‘Beh, sembrerebbe un complimento, ma non so cosa dovrebbe significare’
‘E’ un complimento. Il prof. Bloch tiene molto a te.’
‘Vorrei parlargli del mio lavoro, ma è molto difficile. Trovo che sia abbastanza sfuggente. Forse è un atteggiamento che hanno tutti i professori’
‘Se è per questo non parla con nessuno dei suoi studenti. Neanche con me, ma a differenza di te io non mi aspetto che lo faccia.’
‘Come dovremmo essere in grado di sviluppare una ricerca sotto la sua supervisione se di fatto non ci viene data nessuna direttiva? Non voglio che mi dica cosa fare, ma mi aspetto una sorta di orientamento da uno nella sua posizione’
‘Beh, pare che tu stia entrando nelle sue grazie, se non lo ottieni tu nessuno ci riuscirà’
Dan rispose con un’espressione ironica intesa a negare quello che Simon aveva appena affermato. Mentre i ragazzi chiaccheravano in questo modo arrivò Jim che subito si rivolse a Dan:

‘Ciao Dan, Ernst fa una riunione nel suo ufficio con le persone che vorrebbe inserire nel progetto per cui farà richiesta di finanziamento l’anno prossimo, mi ha chiesto di chiamarti.’
‘Hai visto? Cosa ti dicevo?’
‘Ma devo venire solo io?’
‘Sì, mi ha detto di chiamare solo te.’

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