Monday, 25 February 2008

Tango y dolor



All'inizio mi avevano detto che il tango era sofferenza, ma non avevo del tutto afferrato l'essenza del concetto. Sì, l'apprendimento nella fase iniziale è molto lento e alle volte abbastanza snervante, ok, ok, ma limitiamo le menate... proprio di sofferenza vera e propria non si può parlare.
Non avevo capito, la questione non era nè filosofica nè di lana caprina. Il concetto in tutta la sua fisicità mi è diventato chiaro quando qualche giorno fa durante una milonga mediamente ritmata una principiante con scarpa assassina mi è piombata a tempo sul collo del piede tatuandoci la punta del suo tacco 8. Nel giro di 1 minuto e mezzo, il tempo che i miei tessuti e le mie difese immunitarie si sono pienamente rese conto di quello che mi era successo, il piede si è gonfiato del doppio assumendo un preoccupante colore paonazzo. Piede sotto l'acqua ghiacciata, ghiaccio a cubetti, fine anticipata della mia lezione, serata in cui avevo deciso di proseguire in milonga, da qualche parte, completamente rovinata. E poi, ovviamente, male al piede. Pensieri di possibili infezioni fulminanti causate dallo schifosissimo tacco.
Ma non è tutto. Nel mio giovane viaggio nell'universo semantico del tango, potrei aver scoperto che, oltre ad essere dolore, il tango forse è anche stronzaggine (si potrà scrivere nel blog? non saprei come altro definire il concetto e credo che quando ve lo spiego sarete d'accordo con me). Infatti sembrerebbe abbastanza normale che, dopo aver causato una devastazione simile sul piede di un'altra persona, che deve andare a medicarsi e non può più proseguire la lezione, ci si vada per lo meno subito a scusare o accertarsi di cosa è successo. La signorina in questione invece gira le spalle e continua la sua lezione di tango sorridendo come se non fosse successo niente. Certo non potrà mica perdere la quota euro del minuto che viene a vedere se per caso non mi ha spaccato il piede. Capisco. Voi direte, ma questo mondo del tango è proprio crudele! Può essere, io continuo a sostenere che c'è dentro tutta una metafora della vita, e della gente che ci puoi trovare. Ad ogni modo, in pieno spirito ecumenico auguro alla signorina che gli eventi rendano anche lei al più presto cosciente dell'essenza del concetto di sofferenza nel tango, magari ad opera di qualche principiante sovrappeso.

1 comment:

Strawberry said...

Ma che simpatica la tua compagna di corso!! (sunflower2006 su Splinder)