Monday, 24 March 2008

Svegli per il Passaggio



La veglia di Natale, più nota come 'messa di mezzanotte' tra la notte del 24 e il 25 dicembre è un rito abbastanza consolidato con partecipazione abbastanza diffusa anche tra i cristiani non praticanti. Costume variamente assorbito dall'immaginario collettivo come l'albero di Natale e il pungitopo di fatto appartiene alla lista delle cose 'da fare' intorno a Natale. E poi c'è una bella atmosfera. In 2000 anni di storia della nostra religione però si è persa la tradizione di un'altra veglia molto più centrale nella liturgia e per il suo profondo significato legato all'essenza stessa del Cristianesimo, la veglia di Pasqua. Come si fa al mio paese, la veglia di Pasqua viene preceduta dall'accensione di una grande fuoco fatto di sterpaglie e piccoli rami che si utilizza per accendere i lumi che si portano in processione. Quando si arriva in chiesa si rimane insieme a leggere brani del Vecchio Testamento (dalla Genesi e dall'Esodo) e alla mezzanotte il celebrante annuncia la resurrezione di Cristo tre volte voltandosi verso tre lati dell'altare, a simboleggiare l'annuncio fatto a tutte le genti. Ogni annuncio è salutato dal trillare dei campanelli che ognuno ha con se mentre le campane suonano a festa in piena notte. Poi c'è la messa con l'Eucarestia impartita nelle due specie (pane e vino) e la benediazione dell'acqua santa per il battesimo dei catecumeni (anticamente, ma anche oggi, nel caso dei convertiti, il battesimo si riceve a Pasqua). Poi si va a casa, ognuno con la sua domanda nella testa. Questo è il secondo anno che partecipo a questa veglia che per me è diventata il vero e proprio cuore della Pasqua.

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